sistemi familiari

  • Nel corso del tempo, poi, la famiglia ha subito diverse trasformazioni: per forme, dimensioni, definizioni… Basti pensare alle numerose famiglie rurali e alle nucleari famiglie cittadine durante le prime rivoluzioni industriali o, ancora, alla presenza di famiglie estese, ricomposte, allargate… In Italia poi, per esempio, un cambiamento radicale è arrivato dalla legge 898 del 1970 sul divorzio, che ha permesso non solo di immaginare, ma anche di rompere un legame che prima era considerato indissolubile.
    Questo rispecchia anche il profondo cambiamento culturale e di pensiero che attraversa la nostra società dal XX secolo e che continua a spaziare su nuovi orizzonti. Da un punto di vista culturale l’epoca moderna della prima metà del ‘900, caratterizzata dai “grandi racconti” condivisi e universali, è stata sostituita dall’età postmoderna, in cui i significati e valori perdono lo status di colonne portanti esterne ed immutabili. Questo vale anche per la famiglia: i ruoli oggi sono meno definiti, così come gli scopi e le geometrie delle famiglie.

  • In tempi più recenti si sente parlare sempre più spesso del termine queer accostato anche alla famiglia, indicando così un nucleo di persone, non per forza legate da vincoli di sangue, che hanno un rapporto di interdipendenza che condividono una parte rilevante della loro vita e si accordano sulla gestione orchestrata delle incombenze.
    Per questo ad oggi sembra impossibile poter parlare di “famiglia”, data la complessità dell’argomento, ma appare più appropriato parlare di “famiglie” o, meglio ancora, di "sistemi familiari”. Quest’ultimo termine sembra meglio evidenziare la complessità della situazione ponendo l’attenzione alla loro natura sistemica e permettendo una definizione più ampia di “famiglia”. 

  • L’attenzione alla famiglia nel suo complesso e non solo al “paziente designato” riflette come il disagio di un componente non soltanto impatti sulla vita di tutto il sistema familiare, ma ne cambi anche le regole e il funzionamento, spesso con un’utilità per l’intero sistema. Come ricorda Bowen “Ogni famiglia ha un sistema emozionale che cerca modi per ridurre la tensione e mantenere la stabilità”. Questo suggerisce anche una certa stabilità e resistenza al cambiamento, come ogni sistema anche la famiglia tende all’omeostasi e tentativi di cambiamento possono essere quindi assimilati o essere fonte di crisi: basti pensare che numerosi sistemi familiari attraversano una crisi quando un elemento esce di casa o a seguito di eventi come un cambio generazionale… Modelli e problemi familiari attuali tendono inoltre a ripetersi nel corso delle generazioni, evidenziando l’importanza della psicoterapia nel portare una differenza.

  • L’approccio sistemico-dialogico si rivolge dunque ai sistemi familiari in tutte le loro forme e focalizza maggiormente l’attenzione sulle relazioni che intercorrono tra gli individui del sistema e che regolano tale spazio: la geometria della famiglia cambia, le relazioni tra individui restano. Diventa importante imparare a situarsi per diventare consapevoli dei propri posizionamenti e dei vincoli ad essi legati. Spesso è infatti altrettanto importante interrogarsi sulle proprie premesse condizionanti, ovvero su quali siano le proprie idee e aspettative riguardo certi concetti e su quali siano le emozioni tacite e le emozioni dominanti nel sistema per poter decostruire e ricostruire dialogicamente nuovi modi di stare dentro a un sistema, nuovi modi di stare insieme.

La famiglia è una componente fondamentale per gli esseri umani, creature sociali per definizione, eppure così difficile da definire e, spesso, anche da vivere. 
E’ talmente pregnante da fare da stampo per diverse tipologie di relazioni ed entrare profondamente anche nel linguaggio parlato: “è come un* figli*”, “La figura paterna”, “un po’ una seconda mamma”, “Sono l* zi* acquisit*”…